2016 04.07

Accettazione tacita delle modifiche provvigionali - come difendersi

Una recente sentenza della Corte d’Appello di Bologna (n. 1484/14) ci  offre la possibilità di intraprendere il discorso legato alle modifiche provvigionali attuate, ad opera della Casa Mandante, in una misura diversa da quella espressamente e specificamente concordata nel mandato originario.

Tale prassi è spesso utilizzata dalle aziende mandanti, che si trovano  nella necessità di variare la zona, la clientela o i prodotti assegnati all’agente alla sottoscrizione dell’accordo negoziale.

Le modifiche contrattuali dovrebbero avvenire d’accordo tra le parti; in particolare, ci si chiede se le variazioni provvigionali debbano essere contenute a pena di  nullità in un accordo modificativo scritto (forma scritta ad substantiam) o se invece possano risultare anche da facta concludentia tra le parti e quali tra questi comportamenti...

2016 22.06

Prestazioni accessorie. E' possibile richiedere un'indennità

Sovente viene richiesto all’Agente di espletare attività di natura accessoria rispetto a quella principale della conclusione di contratti per conto della Casa Mandante, quali a titolo esemplificativo e non esaustivo: Agente generale (ricerca, selezione, coordinamento e assistenza agli agenti di commercio), rilevazione prezzi e/o esposizione prodotti presso p.d.v., inserimento dati “ a sistema”, attività di propaganda.

Tali attività non stravolgono la causa tipica del contratto, determinando al massimo un contratto complesso nel quale le singole attività espletate costituiscono un’unica fonte. In talune fattispecie, però, gli elementi aggiuntivi vanno a deformare lo schema causale di quest’ultimo dando luogo ad un contratto a contenuto eterogeneo, risultante dal compendio di più modelli negoziali. In queste ipotesi, qualora vi sia la prevalenza degli...

2016 14.06

Elementi di distinzione tra agente e procacciatore d'affari - quando il procacciatore d'affari può richiedere le indennità -

In via preliminare, è opportuno evidenziare la differenza tecnico giuridica della figura di agente di commercio da quella di procacciatore d’affari, in quanto, se formalmente possono apparire due figure simili, in realtà vi sono enormi distinzioni sotto il profilo sostanziale.

Secondo l’art. 1742 c.c. “Col contratto di agenzia una parte assume stabilmente l'incarico di promuovere, per conto dell'altra, verso retribuzione, la conclusione di contratti in una zona determinata.”

La figura del procacciatore d’affari (contratto atipico in quanto non disciplinato dal nostro c.c.) si concreta nell’attività più limitata di chi senza vincolo di stabilità ed in via del tutto occasionale ed episodica, raccoglie le ordinazioni dei clienti, trasmettendole al committente da cui ha ricevuto l’incarico di procurare tali...